"Altre voci, altri occhi" è una raccolta di storie diverse, provenienti da paesi diversi, raccontata ognuna con una tecnica o un'ispirazione teatrale diversa: attori, cantastorie, pupazzi, ombre, commedia dell'arte, oggetti...

Ogni storia è caratterizzata da un "sentimento" o "tema" dominante diverso.

Paura/incertezza/scelta per "Samarcanda"; avventura/ricerca per "Il ragazzo più furbo dei diavoli"; leggerezza per "Ananse il ragno"; affetto /dolore per "Il bambino rapito"; comicità/illusione/gioia per "La resurrezione del pappagallo".

Abbiamo voluto, nella progettazione e nella messa in scena di questo lavoro, cercare di rendere a vari livelli espressivi l'idea della molteplicità, proporre uno spettacolo /rassegna che illustrasse i tanti modi diversi di raccontare storie.

Lo spettacolo ha avuto numerosi punti di partenza.

La figura del poeta seduto su una grande impalcatura, che cerca di catturare le storie del mondo; il soldato che torna dalla guerra e va incontro al suo destino; la Nera Signora, intesa non tanto come morte, quanto una delle Parche, incarnazione della responsabilità di ciascuno, della propria vocazione o ricerca esistenziale.

Tutte queste suggestioni, queste immagini anche molto "forti", le abbiamo trasformate e distillate in uno spettacolo adatto ai ragazzi ma anche agli adulti, che racconta tutta la molteplicità variegata delle storie del mondo in modo ora leggero, ora divertente, ora evocativo, ora emozionante.

E la scena finale dello spettacolo, la resurrezione del Pappagallo, la trasformazione del dolore in una gioia fatta di colori, di musiche e creatività, ci sembra l'augurio migliore per questi tempi così segnati dalle tematiche interculturali.

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